L’oliveto

C’è un grosso tronco d’ulivo nelle piane sperdute delle Murge salentine, in quel di Alessano, dove puntualmente vedevo sparire, inghiottito dalla imponente cavità, mio figlio…

Ora il piccolo, ora l’altro o l’altro ancora, non importa quale; ognuno sognava di “abitare” dentro i 200-300 anni di “cava pazienza” dell’ulivo maestro, magari arredandoci la casetta dei sogni cui ognuno di noi anela nei desideri d’infanzia.

La passione per l’olio di oliva buono, quello extra vergine, per intenderci, arriva tarda nel flusso della vita…dopo fiumi di nettare visto scorrere dai frantoi paterni, poco curanti del gusto più ambito: la qualità!
Da qui al “biologico” il passo è breve, scandito dall’incalzare di eventi avversi che mai hanno vinto la convinzione che sia sempre meglio produrre “al meglio” e con devozione.

La Scala“, un mix di lettere, un fonogramma per dare l’idea della preziosa essenza olfattiva, gustativa, visiva, salutare, del nettare che gli dèi ci hanno lasciato sin dagli albori della civiltà, ancora vivo e umilmente presente nella tenuta “La Scala”. Dove culto, pazienza e sapienza tengono a battesimo l’elisir di lunga vita.